Una stella inattesa scende sui campi del Triestino

Ancora una competizione di qualità organizzata dalla Polisportiva giuliana Maremonti. Auspice il “patron” Alfredo Ghira, con il concreto appoggio di Tennis Events Fvg e degli assessorati allo Sport e al Turismo regionali decolla la nona edizione della “Cmg Tennis Cup”, torneo internazionale femminile con prize money di 25.000 dollari.

Nella giornata del verdetto finale si affrontano la 23enne svedese Mirjam Bjorklund, quarta del seeding e la 18enne croata Tara Wurth. Significativa la differenza del ranking Wta che assegna alla prima l'appartamento n. 269 mentre la seconda presiede la casella n. 510, status che la relega nelle qualificazioni, peraltro brillantemente superate affondando due casacche azzurre (Anastasia Abbagnato e Federica Rossi).

Le cinque stagioni di maggior esperienza hanno fruttato alla giocatrice di Stoccolma ben sette titoli Itf, il posto fisso in Fed Cup e la seconda posizione nella classifica nazionale, mentre la giovane di Zagabria risponde con buoni piazzamenti nelle prime uscite in terra turca e soprattutto con i recenti quarti nell'Open di Belgrado Wta 125. Risultati in tumultuosa crescita che non sono disgiunti dal recente sodalizio tecnico con Goran Prpic, ex n. 16 Atp, capitano di Coppa Davis e primo vincitore del Torneo di Umago del 1990 a spese del ventenne spalatino Goran Ivanisevic.

Le fasi salienti dell'altalenante ed emozionante finale partono dalle percussioni vincenti della Bjorklund.

La svedese Mirjam Bjorklund

Fisico asciutto, gambe veloci, spostamenti fluidi da ballerina, buon tempo d'impatto sulla palla, frustata letale di dritto in diagonale. Subisce il pressing la Wurth un po' in confusione tattica, ancorata a fondo campo risponde picchiando ma é spesso fuori misura e superata dal ritmo. Dal punteggio 1-4 iniziale riesce comunque a contenere il naufragio rifugiandosi in un decoroso 3-6.

Altro spartito va in scena nel secondo set. La zagrabrese dai 178 cm. incomincia a traguardare meglio il rettangolo di gioco, si scrolla di dosso le credenziali della rivale, si anima di fiducia ed incomincia a martellare con il dritto pesante e profondo.

La croata Tara Wurth

La contesa viaggia in equilibrio ed alla fine di molti scambi logoranti la giovane riesce a chiudere il parziale per 6-4. Nel terzo tempo la giocatrice di Stoccolma riprende a ricucire il suo gioco fatto di traiettorie spiazzanti, salendo senza grossi traumi fino al 5-2. Mentre gli aiutanti di campo stanno già allestendo, all'esterno, il tavolo delle premiazioni, la dominatrice del set incomincia a sbagliare troppi facili appoggi. Errori che fruttano due game insperati all'avversaria e soprattutto un'iniezione di fiducia, prontamente metabolizzata e potenziata con giocate tutto braccio a spese di una sempre più spenta rivale ormai in preda a blackout sinaptico nonostante gli incoraggiamenti della sua coach e concittadina Maria Capistrano.

Così l'ammirevole croata dal nonno tedesco, ci crede, parte decisa in rimonta, respinge un ultimo tentativo della scandinava e, al primo match point, sigilla per 7-5 una partita che sembrava ormai compromessa, festeggiando la sofferta vittoria al settimo match consecutivo e dichiarando alla fine l'indicibile gioia per il successo. Ecco quella che sarebbe stata una buona dimostrazione di visual training caratteriale per le giovani leve regionali, purtroppo introvabili sugli spalti del campo centrale! Delle forze tricolori, l'attesa Nuria Brancaccio viene stoppata ai quarti dalla lituana Mikulskyte, vero spauracchio delle racchette italiane. La wild card Lisa Pigato ha la sventura di trovare al primo turno la vincitrice, comunque impegnata duramente, mentre la seconda gradita elargizione della Fit viaggia in direzione di Melania Delai che trova al primo impegno una qualificata ma smarrisce al secondo giro il favorevole corridoio, lasciando il passo alla macedone Lina Gjorcheska.

Talvolta la frequentazione nella palude delle qualificazioni é capace di temprare il carattere e d'infiammare cuore e colpi alle più risolute combattenti.

Premiazioni orchestrate dall'encomiabile Piero Tononi nel panni di ubiquo direttore del torneo, compito internazionale svolto per la quarta volta nel corso dell'anno. Encomio sottoscritto a piene mani dal presidente della Fit regionale Antonio De Benedittis e condiviso da tutti i presenti.

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