Ronchi non assapora la gioia del poker
Per la quarta volta consecutiva nel circolo goriziano si rimette in moto la macchina organizzativa, sotto l'egida della Fit regionale, per le qualificazioni invernali di Tennis Europe under 14. I grandi risultati tennistici di vertice non sono mancati nelle tre precedenti stagioni, quasi a voler particolarmente gratificare lo staff di coordinamento, imperniato su Piero Tononi e sul direttivo del presidente del tennis club locale, Lucio Baradel. Anche se la parte più percettibile del consenso al torneo internazionale é sempre fornita dal calore del pubblico nel sostegno agli azzurrini e durante le apprezzabili performance dei concorrenti continentali. Quest'anno non si é realizzato il poker consecutivo di predominio tricolore e l'impasse del primo turno ha vanificato ogni speranza di poter accedere alle prossime finali in terra morava.
Il severo censore ha vestito i panni della forte compagine svizzera che il perfido sorteggio ha indicato come insormontabile intoppo. Così l'esordio dell'impetuoso marchigiano Andrea Maduri é cozzato contro la solida efficienza da fondo campo del zurighese Philip Orloff, ragazzo filiforme dagli improvvisi lungolinea e dai disorientanti pallonetti. Apparati e ritmi che nel prestante Maduri hanno inciso sulla sua tenuta tattica e mentale, costringendolo a spingere più del dovuto con inevitabili raffiche di gratuiti che lo imprigionano in solo quattro game. Nel secondo impegno tocca al ligure Giacomo Nosei cercare di decifrare i colpi anticipati del ginevrino Patrick Schoen, ragazzino zurighese dalla tigna inesauribile e dal tennis creativo. Lotta da indomito combattente il ragazzo di Lerici, tenendo testa per 4-6 al favorito rivale, ma nel secondo set, gradualmente, cede campo all'incalzante rivale, capace di smarrire solo altri due giochi. In terra ligure il bicchiere é comunque mezzo pieno: un periodo davvero singolare per la famiglia Nosei per l'invidiabile primato registrato tra le mura casalinghe, ovvero, la chiamata in azzurro anche della figlia dodicenne Aurora, all'opera sui campi di Kiev.
Tornando al tappeto di Ronchi dei Legionari, la compagine tricolore viaggia con il vento in poppa negli altri due scontri, stendendo senza alcun affanno le rappresentative di Slovenia e Portogallo, grazie a sei match vittoriosi e facendo rimuginare coach Tomas Tenconi sul temibile ostacolo elvetico incontrato nel primo appello. Ma la spedizione azzurra é già sulla via di casa quando la finale per il primato ronchese capovolge la prevista gerarchia. La squadra croata vittoriosa in precedenza contro il Portogallo e la Slovacchia propone l'agile Matej Dodig contro lo svizzero Kilian Feldbausch, schierato la prima volta come singolarista a seguito di un normale avvicendamento. I due danno vita ad un match equilibrato, terminato dopo due ore di lotta spalla a spalla con il punteggio di 7-6(7) 6-4 a favore del giocatore di Osijek, in possesso di un rovescio incrociato pungente e di un'incrollabile tenuta mentale. Tocca a “faccia d'angelo” Patrick Schoen, n. 7 del ranking europeo il compito di pareggiare il risultato per arrivare alla gara decisiva di doppio. Non la pensa allo stesso modo il prestante rivale, Antonio Voljavec che lo distanzia di 15 posizioni. Tra i due migliori classificati dell'intero torneo la sfida si risolve a favore del ragazzone di Zagabria con lo score di 6-3 3-6 6-3. Nel suo repertorio, colpi sempre pesanti a incominciare dal servizio e dal dritto violento e profondo, botte incessanti che alla lunga incidono sui 32 chili dello scricciolo elvetico e tarpano la sua pur ammirevole disposizione tecnica.