Tornei internazionali in regione

Tanti. Forse anche troppi in relazione alla popolazione del Friuli Venezia Giulia, al numero dei circoli esistenti e … all'interesse degli interessati.
Il gioco di parole riguarda le giovani generazioni agonistiche del nostro territorio e non certamente i maturi e fedeli “aficionados” che presenziano, sistematicamente, le gare e che si esaltano agli spettacoli introdotti dalla federazione, da sodalizi benemeriti e da qualche encomiabile club privato. Molti anni fa ricordo una giocatrice giapponese, in tiro con gli allenamenti per i primi approcci nel modo pro, quando nel momento di varcare l'ingresso sul campo Centrale di Wimbledon, per seguire dagli spalti un secondo turno femminile del tabellone, affermò ad una sua compagna d'allenamento: “Questo momento é per noi importante, é il momento di avvalersi pienamente del “visual training”. Questa frase mi é rimasta impressa e mi continua a ronzare in testa nei momenti clou dei tornei internazionali del territorio, quando cerco con lo sguardo, tra gli spettatori, le figure dei nostri verdi agonisti. Piuttosto rare le loro presenze alle fasi salienti delle gare!

Partecipazioni spesso attratte e facilitate dall'orbita strettamente geografica, disegnata dal circolo che organizza il torneo e del quale in molti casi ne fanno parte. Eppure le strade organizzative, fin troppo ben asfaltate in regione, consentono di modulare la visione di under, junior e pro e di beneficiare con l'osservazione diretta di chi sa giocare bene, di chi é più avanti nel ranking e di chi nutre fondate aspirazioni di carriera. Giocatori che in quel momento possono anche rappresentano il vertice del tennis giovanile mondiale o sono esempi da poter spillare durante i match che distribuiscono i primi agognati punti Wta o Atp.

Un esempio per tutti, la presenza dell'azzurrino Lorenzo Musetti al Tc Ronchi due anni fa per le qualificazioni europee a squadre under 14 di Tennis Europe. Chi lo ha visto in azione nelle tre giornate di gara, oltre a godere della sue sublimi recite tennistiche, ha potuto preconizzargli una carriera junior di alto livello. Sfogliando la pagina del tempo, l'anno corrente registra il bravo 16enne carrarese protagonista nei quarti di Wimbledon ed in finale agli US Open. Traguardi di straordinario livello che lo fanno approdare, in questo momento, alla quinta posizione planetaria nel ranking juniores dei 18enni, posizione, sicuramente, in difetto vista l'imminente dipartita nella classifica dei nati 2000. Ecco, quel ragazzo precoce che si é esibito con grande successo negli Slam rappresenta la summa attuale dell'agonismo mondiale tra gli junior e chi lo ha potuto seguire sul sintetico di Ronchi ne ha sicuramente memorizzato i gesti tecnici, l'incisività dei colpi e la gestione delle emozioni.

Quanti suoi coetanei agonisti del Friuli Venezia Giulia, unitamente ai loro apparati di sostegno, hanno approfittato della ghiotta occasione delle tre giornate ronchesi? Quanti si sono strabiliati, in passato, davanti alle gesta della minuta romena Simona Halep vincitrice undicenne della tappa under 12 di Tennis Europe sui campi del Tc Triestino e oggi saldamente sul trono quale numero uno del mondo? E quanti potenziali interessati assistevano al dominio della ceca Karolina Pliskova e della brindisina Falvia Pennetta nel torneo Itf di Grado: la prima sul tetto del mondo nel 2017 e la seconda vincitrice due anni fa dello Slam di New York.

Eppure, colpi da imitare, soluzioni tattiche da mandare a memoria, fardelli di tenacia da assorbire e tradurre in pratica non mancavano. Spettacoli che fortunatamente non mancheranno anche in futuro, come riproporranno gli Itf di Tarvisio, gli internazionali maschili e femminili di Trieste, il 25mila in rosa di Grado e il ricco Challenger di Cordenons, da poco scortato da un Itf femminile novembrino. Gare che distribuiscono premi in denaro e punti mondiali, contornate dalle manifestazioni del circuito Tennis Europe nei palcoscenici di Padriciano e Ronchi.

E' giusto ricordare che alcune volenterosi agonisti (invero non molti) si mettono in riga per le varie qualificazioni. Spesso perdono all'esordio o nei primi turni e poi si dileguano dai campi di battaglia, mancando così il il ruolo di spettatori interessati e perdendo anche l'occasione di possibili contatti con i migliori protagonisti della manifestazione. Racchette sempre disponibili a rispondere alle domande, sui loro inizi, sui sistemi d'allenamento, sulla pianificazioni dei tornei e talvolta pronte anche a “fare due palle” con i loro appassionati interlocutori.

L'assenza dei potenziali fruitori nei momenti clou delle competizioni, quando l'asticella qualitativa si alza, crea diverse perplessità. E' come se la gara, che acquisisce di turno in turno maggiori valenze tecniche ed agonistiche, fosse improvvisamente crollata d'interesse, priva d'esempi tattici da poter mutuare o di atteggiamenti comportamentali da mandare a memoria. Eppure il bisogno d'attingere e ricalcare i gesti dei migliori protagonisti sembrerebbe necessario alle giovani leve regionali, una spinta esemplificativa che potrebbe ridurre il loro disagio durante i confronti che contano. Sono numerose le possibilità territoriali per avvalersi del cosiddetto “visual training”: possibilità rese concrete a due passi da casa e tutte completamente gratuite!

Lorenzo Musetti sull’erba di Wimbledon

Lorenzo Musetti con l’allenatore Simone Tartarini